La
mani scivolano sulla tastiera come sulla tastiera di un pianoforte
pigiano
consonanti e vocali con ritmo forsennato con la speranza di trasferire per
magia l’urgenza di un racconto …
il
calore di una emozione …
la
passione di una storia …
il
battere delle dita diventa sempre più nervoso …
intenso
…
passionale
…
nasce
un embrione di pensiero e scrivi in fretta non facendo caso alla grammatica per
fissare subito l’idea …
la
sensazione …
quel
barlume di luce che intravedi nel buio dei pensieri …
la
grammatica la correggi dopo …
acchiappa
quella farfalla di pensiero …
prendila
delicatamente …
non
ferirla …
non
maltrattarla …
fermala
nel palmo della mano con delicatezza …
guardala
con amore in ogni piccolo dettaglio poi …
lascia
che voli via cercando fiori su cui poggiare …
venti
da cui farsi cullare …
lascia
che voli via e racconti … di te
delle
tue fantasie …
delle
tue paure …
dei
tuoi desideri …
e
… un menestrello gentile raccoglierà i
tuoi racconti e li reciterà in giro accompagnandosi con la chitarra …
altri
ascolteranno tutto questo e si identificheranno nelle tue storie …
nelle
tue paure …
nelle
tue speranze …
amori
...
gioie
…
dolori
…
quello
che le dita hanno pigiato sulla tastiera diventerà proprietà di altri che
interpreteranno a modo loro …
che
racconteranno se stessi con le stesse parole ma con finali diversi …
con
storie diverse …
con
passioni diverse …
e
… la tastiera avrà suonato una canzone e tu avrai cantato qualcosa che non sarà
più tuo …
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