poetandosenzamerito

mercoledì 27 novembre 2019

Sai, vorrei raccontarti di me.

Sai vorrei raccontarti chi sono …
Incomincio ma poi … mi perdo!
Uno, nessuno, centomila di pirandelliana memoria …
Io alla ricerca di me … cosa potrei raccontarti …
Ad esempio di tutte le volte che ai bivi della vita ho sbagliato strada …
Di tutte le volte che ho parlato quando avrei dovuto tacere …
Di te e di me …
Un gomitolo di lana ingarbugliato che non siamo mai riusciti a snodare per  fare quel maglione necessario a mettere al caldo un amore troppo freddo e sciogliere il ghiaccio dei nostri pensieri …
Di quanto sia difficile incontrare gli altri a modo mio …
Io … fuori dal mondo … con quella strana confusione fra amicizia e amore che chiamo amorizia …
Altra follia …
Altro giro di roulette russa che io toppo sempre … parte sempre un colpo quando premo il grilletto …




yang -28/11/2019

Ti guardo dormire rannicchiata 
Il viso disteso di chi ha appena goduto dell'amore reciproco ...
Il sonno distende il viso e lo rende felice ... quasi estatico ...
Piano la posizione cambia ed abbracci il cuscino ... ideale prolungarsi di ciò che è stato ...
Non smetterei mai di guardarti ma il letto mi caccia via ...
Mille i pensieri che mi colgono del domani ...
Che strana cosa è la vita per chi, come me, guarda sempre a domani ...
Non cogli mai la quiete del presente con il pensiero di fare ... progettare ... disfare ...
Intanto godo del tuo quieto dormire fino ad alzarmi per vedere una nuova alba sul mare ...
Che bello lo splendore di questo cielo ...
Poi ...
Poi sarà il tempo del divenire ... 

yin - 27/11/2019

Amari sono i giorni della vittoria quando la si ottiene a prezzo di mille sconfitte imposte dalla protervia altrui ...
L'animo avvelenato dalla rabbia e dal rancore non gode della giusta ragione!
Quanta fatica educarsi al giusto distacco ...
Quanta rassegnazione ad una ingiustizia mai ripagata da una tardiva soddisfazione ...
C'è bisogno di una cultura dell'indifferenza per vivere una vita fuori dal coro ...
C'è bisogno di una cultura del distacco da cose e persone da cui imparare a non aspettarsi niente!
Troppo diversi i cammini.
Troppo profondi i solchi tracciati dal diverso sentire e diverso pensare.
La solitudine diviene una quieta amica da coccolare ... l'unica!

martedì 26 novembre 2019

Parlo solo di me e dei miei pensieri …

Parlo solo di me e dei miei pensieri …
Ma non esisto solo io … ne sono consapevole!
Ma tutto quello che succede intorno mi spaventa …
Non mi riconosco in questo tempo …
Forestiero nella mia storia …
Tutto brucia …
Dispone alla rabbia …
Alla disperazione …
Ne ho abbastanza di mio!
Razzismo
Guerre
Disordini
Omicidi
Chi riesce a riconoscersi in tutto questo?
Uno sguardo di un bimbo triste non ha colore …
L’ignoranza di certi pregiudizi non dovrebbe avere patria …
La corruzione dei costumi e dei valori dovrebbe avere un freno …
Ma … io parlo di me!
So di cosa parlo …
So cosa penso …
So di non sapere chi e cosa sono … ma ne posso parlare …
Di tutto il resto?
Conservo uno sguardo confuso ed un disagevole senso di estraneità che diventa distacco!



Un temporale imperversa dietro ai vetri.

Un temporale imperversa dietro ai vetri.
Lo osservo senza vedere … i pensieri sono altrove …
Una assenza prolungata da me stesso tracima come un fiume dai pensieri e esonda in un deserto di se infinito …
E’ disarmante quanto nichilismo produca l’inedia mentale che deriva dallo smarrimento di sé …
Lo sguardo fisso in un vuoto fatto di pioggia battente è reso ancor più sconcertante dalla mancanza  di pensiero cosciente.
La  consapevolezza  del  buio in questo tardo pomeriggio d’inverno mi ridesta …
Meccanicamente mi muovo e mi avvicino al computer per provare a raccontare a me stesso questo stupore …



lunedì 25 novembre 2019

Scrivo …

Scrivo … Scrivo … Scrivo …
Senza sosta sperando di esorcizzare le paure …
Le sconfitte …
L’insanabile paura di non essere all’altezza di quanto mi aspetta …
Di quanto mi aspetti …
Di quanto ti aspetti …
Un continuo essere alla prova che logora i pensieri …
Distrugge l’umore …
Mina le sicurezze e l’autostima …
Come un giocatore che ha perso troppe partite e manca di una vittoria per riconquistare la stima di sé …
Questa vita di corsa ci chiede troppo e troppo in fretta …
Ci vuole più coraggio di quanto è nel sacco …
La soluzione è solo nascondere la paura …
Tutto bene! Fino a che non fa capolino dalla gabbia nella quale la teniamo rinchiusa …



yang - 25/11/2019

La pelle eccitata dalle carezze.
Il tocco lieve delle mie mani alla ricerca del tuo piacere più  nascosto ...
Piano ...
Tremante ...
Il fiato corto col crescere dell'impeto che fatalmente porta al possedersi reciproco ...
Forte ...
Intenso ...
Fisico ...
Ma in testa suonano altri suoni che vibrano piano ...
Altri tempi che girano lenti ...
Non è più il momento della foga ma quello della tenerezza.
Gli anni della vigoria sono passati ...
Vengono ora quelli belli ...
Più degli altri ...
Quelli sereni della dolcezza del lungo stare insieme ...
Ogni parte di noi non ha più segreti  ed è bello, al fine, posare la testa sul tuo ventre e ascoltare il tuo respiro.

yin - 25/11/2019

Sono giorni di tempesta.
Piove a dirotto ed io osservo attonito questo violento scrosciare d'acqua.
Potesse tutto ciò lavare il mondo da tutto il lordume che lo ricopre.
Fiumi sono diventati strade e strade sono diventate fiumi in un sovvertire l'ordine delle cose.
E forse questo è il messaggio da cogliere ... sovvertire!
ricostruire i pensieri primari e dare nuove precedenze alla vita.
I dettami fino ad ora imperanti hanno fallito.
Hanno creato un mondo di creature confuse ed egoiste.
Povere anime senza un esempio positivo da seguire.
Si ... forse le strade dovranno diventare fiumi ed i fiumi strade per ricominciare.

mercoledì 20 novembre 2019

yang - 20/11/2019

ti ho baciato le palpebre
mentre le avevi chiuse
intesa com'eri a godere dell'amore
ti ho baciato le palpebre
per ricordarti che ad occhi chiusi
devi sentire l'amore
ti ho baciato le palpebre
perché sentissi l'umore delle mie labbra e ...
vedessi di che pasta è quest'amore
ti ho baciato le palpebre
e tu ad occhi chiusi hai cercato le mie labbra
per parlarmi del tuo.

yin - 20/11/2019

Notti insonni a cercar parole
vocali e consonanti mescolate insieme per cercare di esprimere pensieri
sono tornato a scrivere su carta
la lentezza della grafia aiuta a pensare
riporta a ricordi lontani quando si facevano i compiti in classe e svolgevi le tracce indicate
qual'è ora la traccia da seguire?
quale storia è da raccontare?
cosa prevale nella ragione del comunicare?
il dolore?
la gioia?
la speranza?
l'amore?
eppoi ... cos'è questa urgenza di raccontare?
quale fine adempie oltre quella della catarsi del pensiero?
quale?

Silenzio

Questo silenzio che mi circonda ...
un cerchio magico nel quale non entra il dolore ...
una quiete che infrange il rumore in maniera assordante ...
esiste un limite al progressivo isolamento?
c'è un confine che non è lecito superare?
non lo so ...
lo scoprirò a mie spese ... come sempre ...
imparare il silenzio e l'indifferenza al dolore ...
quello delle aspettative mancate ...
quello delle utopie svanite ...
quello delle speranze deluse ...
mille cerotti sul cuore non rimarginano le ferite .... 

martedì 19 novembre 2019

Piano ...

Piano ... Pensa ... Piano ... Parla ... Piano ...
Metti freno a pensieri che sudano di corsa
Agli affanni che ti procura l'amore che vuoi ... meglio ... desideri costruirti intorno ...
non collimano i desideri con la realtà
ed è inutile limare e smussare ...
gli angoli ti urteranno sempre
lasciando lividi a testimonianza
che la vita non ha attondature
ti colpisce improvvisa allo stesso modo ...
nella gioia e nel dolore ...
cieca ...
ruvida ...
indelicata come una verità spiattellata in faccia ...
come un colpo improvviso al piede nudo che sbatte in uno spigolo ...




yang - 19/11/2019

Piccoli doni porta la vita
perle gentili di quotidiano vivere
devono bastare!
bisogna coglierne l'essenza
suggerne tutto il succo ... lentamente
non abbiamo fretta ...
non chiediamo troppo ...
siamo fortunati senza saperlo
apprezzare quello che abbiamo è il primo passo verso la saggezza.
Il secondo?
Condividere!

Yin - 19/11/2019

Questo cielo plumbeo mi somiglia
iroso e tempestoso
sempre pronto a tirar giù fulmini e saette
una vita sugli scudi a difendere principi e idee
a dare calci all'ipocrisia
a combattere per un amore universale che sia fuori dal contesto di quello vissuto in una coppia ma emigri felice nell'amicizia, nel lavoro, nel quotidiano.
Calci in culo quanti ne vuoi da un contesto che poco recepisce tutto questo.
Un alieno in un mondo ostile
è sempre stato il mio sentire rapportato a tutto quello che ho intorno ma ...
'fanculo io sono io e da questo sentire ... non mi schiodo!

giovedì 14 novembre 2019

E’ stato un attimo

È stato un attimo
Hai alzato lo sguardo ed hai capito che non c’ero più
Ho colto un velo di tristezza … forse
Ti ho visto riprendere a fare le tue cose
Il capo chino 
La schiena incurvata
Ho immaginato tristezza nei tuoi pensieri
Voglia di darmi risposte che hai chiuso dentro di te
Ma … no
Forse, non visto, un sospiro di sollievo ha accompagnato i pensieri
Ed io …
Sono andato via senza
sapere la verità



lunedì 11 novembre 2019

I fuochi sono accesi …

I fuochi sono accesi …
Dal campo il suono dei tronchi battuti dalle mazze causa un sordo rumore ritmico ed ossessivo …
Lentamente intorno al fuoco si danno raccolta figure seminude che intonano una nenia lenta e ripetitiva …
Lenti passi di danza creano un girotondo che circonda i fuochi …
Le mani si alzano al cielo e sventolano …
riprese dalla fiamma del fuoco tracciano ombre sinistre tutto intorno …
Il canto si fa sempre più intenso e il ballo più frenetico …
Il ritmo delle battute sui tronchi accelera …
Il sudore riga la fronte e scioglie i segni fatti con il carbone sul viso …
La schiena diventa lucida madida di sudore …
E il canto sale ossessivo e incalzante …
Si aggiungono alla danza, che diventa folle, donne con i seni nudi e il corpo sinuoso che sfiorano i ballerini e ne eccitano le movenze …
La danza diventa sempre più ossessiva e il cantato un urlare sempre più  violento …
Gli occhi roteano vitrei e la testa diventa leggera dando vita ad una sensazione di leggerezza e di estraneità …  
Mi sveglio di soprassalto in un letto madido di sudore …
Il cuore corre all’impazzata … sembra avere uno sfratto esecutivo da eseguire dal petto …
Il sogno è ancora impresso nella mente mi alzo dal letto ed incomincio a ballare come un matto … quasi in stato di trance
Follia … pura  follia  animale  si  impossessa di me … dettando il tempo ed i modi …
Il tempo è passato e la civiltà ha cancellato i modi ma i ritmi dentro sono rimasti gli stessi … una follia animale mista a eccitazione ed estraniamento rituale …
E ditemi se tutto questo sogno non è una pantomima dell’umanità che siamo tutt’oggi …
Non è più il fuoco, non le mazze sui tronchi, non la nudità del ballo, non l’eccitazione delle donne a seno nudo … ma se riflettiamo con calma poco è cambiato ed analogie a tutto ciò le viviamo quotidianamente …
Siamo tutti li a ballare intorno ai fuochi cercando in maniera diversa e uguale le stesse cose.



Bambini eccitati battono con mazze i bidoni di pittura …

Bambini eccitati battono con mazze i bidoni di pittura e sniffano colla nelle strade di Rio
La polizia batte il territorio e spesso agisce cruenta …
Bambini muoiono per denutrizione e le loro immagini non fanno più vergogna …
Altri debilitati da malattia, dissenteria, Aids …
Dove siamo? Quando agiamo?
Di parole vane sono piene fosse comuni …
Di interventi umanitari sono pieni gli spot televisivi …
Di pietà espressa le trasmissioni in TV
Ma … niente!
Turismo sessuale su minori, infibulazione, matrimoni di bambine vendute per pochi spiccioli …
A quando la fine di tutto ciò?
Non riesco a capire, non riesco ad accettare …



domenica 10 novembre 2019

Vorrei parlare di te ...

Vorrei parlare di te ...
ma no ...
vorrei ricordare di te ...
ma no ...
ricordi e pensieri battono le tempie ...
il respiro diventa corto ...
ma no ...
sei fuori dal centro ...
hai deciso di esserlo ...
danzando il ballo del piacere a se stessi ...
ma no ...
avrei ancora voglia di accarezzarti i capelli e ridere di niente ...
ma no ...
triste è la strada che mi porta via ...
ma no ...
accosto la porta ed esco a respirare aria nuova ...
non si sbatte mai l'uscio quando ci lasci dietro un poco di te ...



Vita mia ...

Vita mia ...
che bella che sei!
Triste ...
a volte troppo
Gioiosa …
mai abbastanza!



venerdì 8 novembre 2019

La gioia di scrivere.


La mani scivolano sulla tastiera come sulla tastiera di un pianoforte
pigiano consonanti e vocali con ritmo forsennato con la speranza di trasferire per magia l’urgenza di un racconto …
il calore di una emozione …
la passione di una storia …
il battere delle dita diventa sempre più nervoso …
intenso …
passionale …
nasce un embrione di pensiero e scrivi in fretta non facendo caso alla grammatica per fissare subito l’idea …
la sensazione …
quel barlume di luce che intravedi nel buio dei pensieri …
la grammatica la correggi dopo …
acchiappa quella farfalla di pensiero …
prendila delicatamente …
non ferirla 
non maltrattarla …
fermala nel palmo della mano con delicatezza …
guardala con amore in ogni piccolo dettaglio poi …
lascia che voli via cercando fiori su cui poggiare …
venti da cui farsi cullare …
lascia che voli via e racconti … di te
delle tue fantasie …
delle tue paure …
dei tuoi desideri …
e …  un menestrello gentile raccoglierà i tuoi racconti e li reciterà in giro accompagnandosi con la chitarra …  
altri ascolteranno tutto questo e si identificheranno nelle tue storie …
nelle tue paure …
nelle tue speranze …
amori ...
gioie …
dolori …
quello che le dita hanno pigiato sulla tastiera diventerà proprietà di altri che interpreteranno a modo loro …
che racconteranno se stessi con le stesse parole ma con finali diversi …
con storie diverse …
con passioni diverse …
e … la tastiera avrà suonato una canzone e tu avrai cantato qualcosa che non sarà più tuo 






domenica 3 novembre 2019

Che strani pensieri …

Le mani tremano mentre disegno lentamente le curve del tuo corpo
Sento il fremito dell’eccitazione che scalda la pelle
Il fiato che si rompe e la gola che si secca
Mentre le mani esplorano, carezzano, giocano
Indugio a lungo nella ricerca del punto estremo del piacere
Ma cresce imperioso il desiderio di un bacio
Caldo, sincero accompagnato da un abbraccio che incolli i nostri corpi
Perché prima del desiderio può qualcosa di più intimo
Il toccarsi cuore a cuore
Sentire il tuo fiato mescolarsi col mio
Con gli occhi chiusi vedersi … dentro
Come due anime che anelano suonare all’unisono la melodia di un sentimento molto più leggero di un bisogno carnale
Rotolarsi fra le lenzuola in un plastico groviglio di corpi che cercano invano di fondersi
Fare l’amore non è fare … l’amore
Non è un plastico esercizio di fare è piuttosto un … sentire … no … piuttosto un ESSERE l’amore!
Quell’essere uno fuso da due
Il disperato bisogno di possedersi per intero in una sola entità
Che strani pensieri in un momento simile



Vibrazioni …

Vibrazioni ...
I pensieri tremano
Quanta rabbia sopita
Delusione e dolore esigono sfogo!
Ma il rosso e il cremisi di questo tramonto chiedono gioia …
Vaffanculo gente!
Mi amo da solo!