Lei
e lì distesa sulla pelle d’orso
Una
perla di sudore le scorre lungo le tempie
Brucia!
Brucia
di una febbre malvagia!
Non
le tolgo gli occhi di dosso da quattro giorni e quattro notti
Sono
disperato!
La
scopro perché il freddo l’aiuti ad abbassare la temperatura
Il
suo corpo nudo mi coglie sempre impreparato … splendore puro!
L’ansia
che possano essere le sue ultime ore mi attanaglia …
Lo Strigo mi guarda, scuote la testa e va via
Canto
una nenia antica che prega madre terra e per l’intercessione degli spiriti
buoni della foresta …
Ieri
come oggi l’amore dispera e per amore si invocherebbe l’impossibile
Che
strane genti siamo …
Umani
di strana umanità …
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